LOBO de CRIN o BOROCHI (Chrysocyon brachyurus)

Cánido de las pampas. Los guaraníes lo llaman aguará guasú ("zorro grande")
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A MIS LECTORAS... y al resto

“Amigos lectores que leerán este libro blog, | despójense de toda pasión | y no se escandalicen al leerlo |
no contiene mal ni corrupción; | es verdad que no encontrarán nada de perfección |
salvo en materia de reír; |
mi corazón no puede elegir otro sujeto | a la vista de la pena que los mina y los consume. |
Vale mejor tratar de reír que derramar lágrimas, | porque la risa es lo propio y noble del alma. Sean felices!
--François Rabelais (circa 1534) [english]

miércoles, 17 de agosto de 2011

Timeo

Il Timeo, scritto intorno al 360 a.C. da Platone, è il dialogo platonico che maggiormente ha influito sulla filosofia e sulla scienza posteriori. In esso vengono approfonditi essenzialmente tre problemi: quello cosmologico dell'origine dell'universo, quello fisico della sua struttura materiale, ed infine quello, anche escatologico, della natura umana. Ai tre argomenti corrispondono altrettante parti in cui è possibile suddividere l'opera, alle quali va aggiunto il prologo.
La prosecuzione del Timeo è costituita dal dialogo incompiuto Crizia, che riprende la stessa ambientazione e gli stessi personaggi.
Parte prima: operazioni del Demiurgo

De Atlantide ad Timaeum atque Critiam Platonis (Johann Christian Bock, 1685)
Termina qui la parte propriamente dialogica dell'opera, per dare inizio ad una lunga e complessa trattazione ad opera del solo Timeo. Nella prima parte Platone si sofferma sulle verità eterne della realtà increata, e su come questa abbia dato origine al cosmo del divenire. Data l'esigenza di sciogliere il dualismo fra mondo delle Idee e mondo delle cose, viene introdotto un terzo termine mediatore, il Demiurgo, ovvero il "divino artefice", una figura che successivamente è stata paragonata a quella del Dio cristiano. Compito del Demiurgo è quello di "plasmare", ordinare la materia preesistente, puro caos e necessità (αναγκη), ad immagine e somiglianza delle Idee. Per fare questo l'Artefice utilizza il numero, mediatore tra la realtà mutevole e quella eterna, ed in questo modo dà vita al cosmo attraverso un'anima del mondo. Quindi crea il tempo, immagine mobile dell'eternità, e gli astri, che sono dèi visibili. A queste divinità create attribuisce il compito di forgiare quello che resta del mondo, ovvero i corpi delle creature mortali; in questo modo il cosmo è compiuto in maniera completa e bella, la migliore possibile per un mondo in divenire. Viene fornita quindi una breve descrizione dei sensi umani e della loro finalità, a cui segue la seconda parte del dialogo
Parte seconda: il principio materiale
In questa sezione Timeo descrive la natura del principio materiale del cosmo, amorfo e caotico, soggetto alla necessità. Quindi si occupa dello studio dei fenomeni fisici: tuttavia, avvisa, proprio perché si tratta di una realtà soggetta al divenire, le conclusioni a cui si giungerà non saranno certe ma solo probabili. Platone descrive il cosmo come composto di quattro elementi, fuoco, terra, aria e acqua. 
Gli elementi
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Quattro elementi.
I quattro elementi non sono tali nel senso originario della parola, ossia non sono il fondamento della realtà materiale, ma sono a loro volta composti di qualcosa di più basilare: i triangoli. Come sempre nel Platone della vecchiaia la matematica assume importanza fondamentale, e i triangoli vanno a costituire dei solidi così piccoli da risultare invisibili, ma che in grandi quantità appaiono come, appunto, i quattro elementi: la terra corrisponde al cubo, l'aria all'ottaedro, l'acqua all'icosaedro e il fuoco al tetraedro. Inoltre viene teorizzato un quinto solido, il dodecaedro, che funge da elemento decorativo del cosmo e la cui funzione non è ben precisata; in epoche successive (già lo scolaro Aristotele) questo elemento sarà identificato con l'etere o quintessenza.
Questa parte di dialogo si conclude con altre considerazioni fisiche riguardanti le varie forme che gli elementi assumono, e le interazioni tra essi ed i sensi umani. 
Parte terza: la natura umana

Manoscritto medievale con la traduzione del Timeo in latino ad opera di Calcidio
Nella parte conclusiva del dialogo vengono descritte le caratteristiche fisiche dell'uomo, analizzando funzione e costituzione dei vari organi e trattando delle parti mortali dell'anima, quella irascibile e quella appetitiva. Vengono inoltre trattati l'invecchiamento e la morte, e le malattie che colpiscono corpo e anima.
In conclusione si descrivono le sorti dell'anima dopo la morte che, se poco curata, va a reincarnarsi in corpo di donna o di animale, in base alla gravità della sua condizione. Così si conclude il discorso di Timeo sul cosmo, avendo trattato di ogni suo aspetto dal macrocosmo sino al microcosmo umano.

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